Oggi mi sono messo a lavorare per realizzare un sistema di segnalibri personalizzati all'interno dei quotidiani di Galiano già scaricati con WINGUIDO, a cui avevo accennato qualche giorno fa.

Sono arrivato ad aggiungere alcune funzioni locali, nei menù per la lettura dei quotidiani già prelevati, che consentono di accedere ad un menù che elenca i titoli degli articoli già consultati, da cui si può immediatamente tornare a consultarli.

Poi avrei voluto continuare e fare anche la funzione complementare, cioè quella per avere l'elenco degli articoli già prelevati ma ancora da leggere.

A questo punto, però, facendo le prove mi sono accorto di qualcosa che non andava e mi sono fermato. Succedeva infatti che il quotidiano "La Repubblica" non veniva prelevato. Sembrava non esserci più.

Ho abbandonato quello che stavo facendo e ho cercato di capire perché. Ho trovato la spiegazione in una lettera scritta da Ezio Galiano, che arriva a chi tenta di prelevare "La Repubblica" direttamente dal sito della Fondazione Galiano. E che invece non arriva a chi cerca di prelevarlo tramite WINGUIDO, perché è una circostanza che non avevo previsto.

In questa lettera, che riporto qui sotto integralmente, Galiano spiega che la recente riorganizzazione del sito de "La Repubblica" non gli consente più di continuare a fornire i file relativi a quel quotidiano.

Mi sono fatto un giro nel nuovo sito de "La Repubblica", e devo dire che il nuovo sistema di consultazione del giornale che hanno fatto non è per niente male, e che se opportunamente utilizzato potrebbe consentire di usufruirne in modo migliore e più completo rispetto a prima.

Voglio dire cioè che un sistema di consultazione del quotidiano, per mezzo di quel sito, pilotato da WINGUIDO, con un meccanismo analogo a quello che ho fatto per il Televideo della RAI, potrebbe dare dei buoni risultati.

Varrebbero comunque le stesse considerazioni che avevo già fatto a proposito del Televideo, per quanto riguarda l'opportunità di prendere contatti con i gestori dei siti.

Bisognerà inoltre tenere presente che tra poche settimane l'accesso a quel sito sarà a pagamento. Già adesso per accedervi bisogna registrarsi.

Riporto adesso il testo integrale della lettera di Ezio Galiano.

Carissimi Amici,

dal 15 Novembre "la Repubblica" ha rivoluzionato completamente il sito dal quale tutte le notti scaricavo i singoli articoli del quotidiano che poi, tra le 7 e le 8 del mattino, Voi avete, dal 1997, puntualmente trovato nell'edicola della Fondazione.

L'avviso di "Repubblica" ora parla di un quotidiano online denominato "Repubblica extra" che farà vedere le singole pagine del giornale cartaceo e consentirà di cliccare sull'articolo che si vuole leggere, il quale apparirà su un lato dello schermo.

Tutto ciò non solo è riservato esclusivamente ai vedenti e sarà raggiungibile solo dagli abbonati, ma non sarà più nè scaricabile nè, data la natura del formato, facilmente trasformabile in formato testo e, quindi, leggibile con la barra Braille e/o la sintesi vocale.

Vi prego, perciò, di unirvi a me per segnalare nella sezione lettere o direttamente al direttore di "Repubblica" (vzucconi@aol.com) il fatto che dal 15 di Novembre i ciechi, tutti i ciechi, siamo più poveri non solo di informazione, ma della libertà di leggere autonomamente il quotidiano che più ci ha nutrito socialmente, politicamente e culturalmente in questi anni.

Dovreste, se lo ritenete opportuno, ricordare ai responsabili di "Repubblica",

1) che il servizio reso dalla Fondazione Ezio Galiano ai privi della vista italiani e ai ciechi che vivono lontano dalla Patria è stato, è e sarà sempre assolutamente gratuito;

2) che la Fondazione Ezio Galiano, naturalmente, provvederà ad abbonarsi a "Repubblica Extra", ma chiede che i testi dei singoli articoli dell'edizione nazionale del quotidiano le siano spediti per e-mail nel corso della notte in un formato trascrivibile in testo adatto alla lettura della sintesi vocale e/o alla barra Braille, e che sia, nel contempo, autorizzata a continuare il servizio che ha reso e desidera continuare a rendere affinché anche i privi della vista, ogni giorno di più divengano cittadini consapevoli ed uomini liberi.

Tra l'altro, potreste ricordare che "Repubblica" ha avuto più volte occasione di esaltare l'opera di solidarietà umana della Fondazione: l'ha fatto quando, nel 1997, alla notizia che in Italia, e solo in Italia, erano apparsi quotidiani adattati ai mezzi di lettura dei ciechi, ha definito Ezio Galiano "Omero della Calabria";

l'ha fatto quando nella trasmissione radiofonica "Prima Pagina" del Terzo Programma, la signora Barbara Palombelli, dopo aver ascoltato la sintesi vocale che leggeva i titoli della prima pagina di "Repubblica" di quella mattina, quegli stessi titoli che Lei aveva commentato, commossa per la novità tecnologica, con voce piena di sorriso aveva detto: "Purché non mi rubi il mestiere";

l'ha fatto ancora quando, nel novembre dello scorso anno, di fronte al tentativo di alcuni editori di impedire ai ciechi di scaricare gratuitamente i libri che la Fondazione Galiano aveva preparato per loro, è insorta e nel coro degli altri giornali, si è fatta sentire con l'autorevolezza dei suoi argomenti ed ha contribuito non poco a che i ciechi, pur sottomettendosi alle difficoltà della password, potessero continuare ad arricchirsi di quell'umanità che autori e giornalisti sono felici di poter donare anche a loro.

Altre considerazioni ciascuno potrà, a suo modo, fare presenti ai responsabili di "Repubblica" purché sia chiaro che negare ai privi della vista la possibilità di leggere i giornali impoverisce i ciechi ma non arricchisce nessuno.

Ezio Galiano

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