Powerpoint. Un programma che odio!

Lo odio perché...

ma forse sarà meglio parlarne dopo, cominciamo da ciò che suppongo interessi di più.

Powerpoint è un programma molto conosciuto e diffuso, perché fa parte del pacchetto di Microsoft Office: come Word, Excel, Access.

Quindi molti di voi, forse senza nemmeno saperlo, lo hanno installato nel proprio computer insieme a Office.

Il suo scopo fondamentale è quello di produrre presentazioni che possano essere proiettate nel corso di conferenze, convegni, oppure di lezioni scolastiche o universitarie.

Di solito si fa collegando il computer ad un proiettore, che fa apparire ciò che si vede nello schermo del computer in un altro schermo di più grandi dimensioni, fatto apposta per il pubblico che assiste alla presentazione.

La presentazione appare come una sequenza di diapositive che si susseguono una dopo l'altra, avvicendandosi o in modo automatico, ad intervalli di tempo prestabiliti, oppure su comando dell'oratore che, dopo aver finito di commentare una diapositiva, decide di passare ad un altra. Le diapositive possono contenere del testo insieme a tabelle, immagini e diagrammi.

Proprio perché il risultato è di tipo visivo, Powerpoint, che pure, come dicevo, è molto diffuso, è poco conosciuto dai non vedenti.

E quindi non ho mai sentito l'esigenza di implementarne l'uso con WinGuido, sebbene fosse tecnicamente fattibile in quanto, essendo un prodotto Microsoft che fa parte del pacchetto Office, è dotato, al pari di Word e di Excel, dei necessari strumenti di programmazione per integrarlo in altre applicazioni.

D'altronde non avevo mai, in tutti questi anni, ricevuto richieste in tal senso, tranne forse una qualche anno fa, che però non aveva avuto seguito.

Ma recentemente Giulio Nardone, il ben noto presidente dell'Associazione Disabili Visivi, già conosciuta come Radio Club Ciechi d'Italia, mi ha fatto presente di dover partecipare ad un convegno in cui esporrà una presentazione fatta in Powerpoint.

La sua esigenza non era certo di dover comporre la presentazione, perché a quello provvedono i suoi collaboratori, ma piuttosto, una volta che fosse pronta, quella di poterla esporre, muovendosi a piacimento tra le varie diapositive avendo modo di sapere, di volta in volta, in quale si trova, così da poterla commentare davanti al pubblico.

E questo l'ho potuto realizzare con una certa facilità. Così, da oggi è possibile, con la gestione file di WinGuido, scegliere un file con estensione PPT, che rappresenta appunto una presentazione prodotta con Powerpoint.

Dopo averlo selezionato, si deve scegliere la nuova voce: "Avvia la presentazione".

In questo modo, viene fatta iniziare la presentazione a tutto schermo, e quindi, se c'è il proiettore collegato, il pubblico la vede.

Ci si può muovere avanti e indietro da una diapositiva all'altra, usando i tasti: Freccia destra, Fraccia sinistra, Freccia sopra, Freccia sotto, Pagina sopra, Pagina sotto, Inizio, Fine. Non sono disponibili funzioni locali.

Ogni volta che si cambia diapositiva, la sintesi vocale di WinGuido ne legge il numero d'ordine e la parte testuale del contenuto. Volendo, lo si può ascoltare per mezzo di un auricolare, evitando così di farlo sentire a tutto il pubblico.

Lo scopo, naturalmente, vuole essere soltanto quello di aiutare il relatore che, dovendo spiegare al pubblico il significato di ogni diapositiva, ha bisogno di indicazioni sintetiche per avere conferma di quale sia la diapositiva che viene proiettata, e per ricordarne il contenuto.

La finalità, quindi, non è quella di esaminare la diapositiva per apprendere come è fatta e cosa contiene: questo si suppone che il relatore debba averlo già chiaro in precedenza, perché WinGuido gli rammenta soltanto la parte testuale ma non dice nulla sulle immagini, sui diagrammi e tutto il resto.

Comunque dovrebbe essere sufficiente affinché un relatore non vedente possa gestirsi autonomamente una buona esposizione e fare la sua bella figura con il pubblico.

Se un giorno si vorrà perfezionare questo lavoro, realizzando con WinGuido la possibilità di gestire la preparazione preliminare delle diapositive, sarebbe tecnicamente fattibile, ma non so se effettivamente ne varrebbe la pena: dipende da quali e quante persone potrebbero essere interessate. Anche perché suppongo che se esiste qualche non vedente che si dedica a fare queste cose, debba trattarsi di qualcuno piuttosto esperto dell'uso del computer che probabilmente è già capace di farle con uno screen reader.

Allora, stavo dicendo che io odio Powerpoint, e a questo punto vorrai sapere come mai.

Perché se ne sta abusando e mi ha rovinato il piacere di assistere a conferenze e convegni, dove ormai purtroppo è diventato onnipresente e pressoché d'obbligo.

Quando ero studente, i professori scrivevano alla lavagna con gesso e cancellino. E così si faceva anche durante i primi anni della mia professione, nei convegni.

Questo costringeva gli oratori a determinati ritmi nell'esposizione, mai troppo serrati perché c'era l'esigenza frequente di scrivere o disegnare sulla lavagna.

Inoltre, dovendo scrivere lì per lì, l'esposizione ne guadagnava in sinteticità ed efficacia, perché difficilmente rischiava di degenerare in un eccesso di informazioni.

Infine, gli oratori avevano la possibilità di interagire meglio con il pubblico, ripensando e improvvisando quello che scrivevano a seconda del corso che l'esposizione prendeva.

Poi è arrivato il maledetto Powerpoint. E da allora, i convegni, e spesso persino le lezioni scolastiche e universitarie, si riducono a una sciorinata di presentazioni preparate in precedenza con quel programma, che talvolta l'oratore si limita a leggere tutto d'un fiato praticamente tal quali come sono scritte.

Questo sistema non riesce a stimolare l'attenzione del pubblico, che rimane lì allibito davanti a questo eccesso di informazioni che, essendo troppe in breve tempo e spiegate male o per niente, diventano incomprensibili, e appare evidentemente disattento, deconcentrato, mezzo addormentato, a non vedere l'ora di andarsene.

Certo, ci sono delle situazioni, specialmente nel campo dell'ingegneria, in cui bisogna esporre progetti e disegni che sarebbe impossibile riprodurre alla lavagna, e in quei casi Powerpoint effettivamente serve: però dei bei proiettori di diapositive esistevano anche prima. Solo che, non essendo così facile preparare le diapositive, non se ne abusava a questo modo.

Ormai sono anni che non vado più ad assistere nemmeno ai seminari di ingegneria che una volta mi appassionavano e non mi perdevo mai: sono diventati talmente noiosi e melensi da non interessarmi più.

Lavagna, gesso e cancellino: ecco cosa ci vorrebbe ancora.

Però devo ammettere che, nel caso dei non vedenti, che quelle cose non le possono usare, Powerpoint possa diventare un ottimo ausilio.

Come tutte le cose, non sono mai giuste o sbagliate in sé: è l'uso che se ne fa che conta.

Ritorno.