Stamattina mi sono svegliato di buon'ora, pronto ad iniziare la mia nuova vita da presidente.

Credevo che avrei trovato ad aspettarmi l'auto presidenziale con tanto di autista e scorta, ma non c'era. Mah, non si comincia mica bene. Vorrà dire che quando acchiappo il responsabile di questa disorganizzazione lo licenzio e lo butto fuori a calcioni.

Così ho preso il mio solito treno per Roma, chiedendomi che impressione mi avrebbe fatto trovarmi in mezzo alla gente comune.

Sul treno, nessuno sembrava riconoscermi né dare alcun segno di timore o di soggezione davanti alla mia augusta presenza. Mah, evidentemente sanno nascondere bene le loro emozioni. Però non li capisco: mica capita tutti i giorni di trovarsi in treno con un presidente.

Arrivato a Roma, anziché al mio vecchio ufficio nella Stazione Termini, mi sono diretto al Quirinale a prendere possesso dei miei nuovi uffici e appartamenti presidenziali.

Mi avvicino al corpo di guardia, e già sono piuttosto contrariato perché vedendomi arrivare non scattano sull'attenti. No, no, qui le cose proprio non vanno, ma meno male che ora ci sono io e penserò io qui a farli rigare tutti dritti.

Gli spiego che sono il nuovo presidente e gli chiedo dove sono i miei uffici.

Si guardano perplessi tra di loro, e uno mi dice che gli uffici sono già occupati da un certo, boh, Giorgio Napoletano, Giorgio Napolintino, o come si chiama.

Oh, questa è proprio grossa! e che aspetta questo Giorgio Polentano ad andarsene, non lo sa che adesso il nuovo presidente sono io?

Alle mie rimostranze, uno del corpo di guardia mi dice: "Aho, a coso, dì mpo', ma te che razza de presidente dovresti da esse?"

Rispondo: "Io sono Guido Ruggeri, presidente di Guidiamoci!"

Quello aggrotta la fronte e mi guarda storto:

"Er presidente de che?"

"Di Guidiamoci! Guidiamoci! Gui. Dia. Mo. Ci!"

E quello dice: "Ah, ecco! A sor presidè, ci ho giusto giusto mi' fiio che deve da piasse la patente... andò sta che la fate, 'sta scuola guida?".

Ma che razza di gente! Però mi assale il dubbio che forse non sono andato al posto giusto... eppure mi ricordo che a scuola il maestro mi aveva insegnato che il presidente sta al Quirinale. Accidenti, ero pure bravo, a scuola! possibile che ricordassi male?

Non sarà che invece devo andare in quell'altro posto, dov'era?... ah, si, a Washington, alla casa bianca. Ma è lontano, accidenti, potevano dirmelo che dovevo andare fin lì, mi sarei svegliato qualche minuto prima!

E poi pare che anche lì sia già occupato da un altro che si chiama Giorgio pure lui. Giorgio Busce, Basce, o qualcosa del genere.

Insomma, mica ho capito bene dove devo andare, cosa devo fare.

Eh, certo che fare il presidente non è affatto facile... ma d'altronde è inutile che sto a spiegare queste cose a voi gente comune del volgo, non potete capire la vita che facciamo noi presidenti.

Noi presidenti sì che siamo un'elite, la crema, il fior fiore della società che conta. C'è un abisso tra noi e voi, gente qualunque.

Comunque ammetto che oggi c'è stata un po' di disorganizzazione, sarà che è stato il primo giorno. Ma da domani le cose devono cambiare! Quando Guido Ruggeri, presidente di Guidiamoci, dà un ordine, tutti devono scattare! E a chiunque mi intralcerà, dirò: "Lei non sa chi sono io!".

Aho, certo che fare il presidente è proprio gaiardo... sapete che mi comincia a piacere?

E dire che non lo volevo nemmeno fare, e invece... che cosa mi ero perso, in tutti questi 45 anni!

Ritorno.